La Parodontologia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione, della diagnosi e della cura delle patologie a carico dei tessuti di sostegno del dente come gengive e osso.
Queste patologie infiammatorie e degenerative, comunemente denominate piorrea o parodontite, se lasciate incurate, portano alla successiva distruzione dei tessuti circostanti i denti e infine alla perdita di quest’ultimi. Quando l’igiene orale è trascurata i batteri, che popolano il cavo orale, formano la cosiddetta placca dentale, uno strato appiccicoso, nel quale i germi possono moltiplicarsi indisturbati. Le tossine da essi prodotte portano dapprima alla gengivite, che si manifesta con gengive che sanguinano quando si spazzolano i denti. Se la gengivite perdura più a lungo, l’infiammazione può estendersi dalle gengive all’apparato parodontale (parodontite) e può distruggere le fibre parodontali e l’osso alveolare che sorregge i denti. La parodontite (detta più comunemente piorrea) è un’infezione dei tessuti parodontali con conseguente formazione di tasche parodontali, mobilità dentale, sanguinamento gengivale, ascessi e suppurazioni, fino alla perdita di uno o più denti che rende necessario ricorrere all’implantologia per ripristinare la completa funzione masticatoria. Tale processo è reversibile se diagnosticato nelle sue prime fasi. Con il progredire della malattia la possibilità di recupero diventa più difficile e richiede trattamenti più complessi come la terapia rigenerativa dell’osso. Il recupero in questi casi è generalmente parziale. Tuttavia, la parodontite, anche nei casi più gravi, con un adeguato trattamento e mantenimento, si può stabilizzare e controllare nel tempo impedendone la sua rapida progressione.
Tra i fattori che favoriscono la parodontite i più comuni sono:
Fumo: i forti fumatori (10 e più sigarette per giorno) hanno un rischio più elevato di contrarre la parodontite che i non-fumatori. La parodontite nei fumatori avanza spesso più rapidamente e ha un decorso più aggressivo e refrattario alle cure.
Predisposizione genetica: alcuni soggetti soffrono di malattia parodontale nonostante un’igiene orale impeccabile, mentre altri possono vantare strutture parodontali sane a dispetto di elevati livelli di tartaro e placca. Oggi sappiamo che circa il 30% della popolazione ha un genotipo che predispone alla parodontite.
Stress: studi scientifici rilevano un nesso fra lo stress e la malattia parodontale, dovuto probabilmente al fatto che lo stress indebolisce le difese immunitarie.
Patologie sistemiche: tra tutte il diabete scompensato con elevati valori di glicemia, ma anche certe forme di poliartrite reumatoide nonché le deficienze immunitarie congenite o acquisite.
Igiene orale inadeguata: la placca impiega poco tempo per cominciare a calcificare, perciò non devono mai passare 8 ore tra uno spazzolamento e l’altro. Utilizzare frequentemente il filo interdentale e lavarsi i denti almeno 3 volte al giorno. I residui di placca possono essere difficili da eliminare con lo spazzolino già solo dopo 7 ore.